Film - Dallas buyers club, lost in the city of angels (ft. Maria Sole Cusumano)

10.11.2014 13:49

 

Oscar Miglior attore protagonista a Matthew McConaughey, Oscar Miglior attore non protagonista a Jared Leto e Oscar Miglior trucco, questi sono i titoli di cui può vantarsi Dallas Buyers Club (2013, Jean-Marc Vallée). Il film, ispirato a una storia vera, può avere diversi livelli di lettura poiché affronta nell’arco di 117’ diverse tematiche impegnative quali il pregiudizio, l’omofobia, l’ignoranza circa le malattie veneree, la tossicodipendenza, il traffico illegale di medicinali e il ruolo delle case farmaceutiche nella sanità internazionale.

 

 

Dallas, 1985. Ron Woodroof è un elettricista rude, omofobo, dedito ai piaceri più effimeri della vita, quali l’alcool, la droga e il sesso. La sua vita cambia quando gli viene comunicato che, avendo contratto l’HIV, gli restano circa trenta giorni di vita. Inizialmente rifiuta questa diagnosi, perché crede che l’AIDS sia una malattia che riguarda unicamente chi ha avuto rapporti omosessuali; ma poi, con l’acuirsi dei sintomi, decide di informarsi e capisce che la sua vita dissoluta ne è la causa. Spaventato, fa di tutto per curarsi con un farmaco non ancora riconosciuto dall’ FDA, l’AZT, ma presto sarà costretto ad un ricovero in ospedale dove conoscerà una transessuale, Rayon, interpretata da Jared Leto, con cui si mostrerà inizialmente molto ostile. Per continuare a procurarsi dosi di AZT giunge fino in Messico, dove uno studioso di medicina alternativa gli rivela che si tratta di un farmaco altamente tossico che le case farmaceutiche tentano di introdurre sul mercato in quanto il più caro in assoluto. Ron comincia così a curarsi con la medicina alternativa che gli propone il dottor Vass e, contemporaneamente, a trafficare illegalmente i nuovi farmaci negli Stati Uniti, dove questi non sono riconosciuti. Presto nasce una collaborazione con Rayon che, per il 25% dei ricavi, si impegna a procurargli sempre nuovi clienti. Da questo momento la vita di Ron subisce grandi cambiamenti: egli si rende conto che i suoi pregiudizi erano completamente sbagliati, riesce ad accettare la sessualità di Rayon (infatti tra i due nasce una profonda amicizia) e impara ad avere uno stile di vita più sano per convivere nel migliore dei modi con la malattia. Alla sua degenerazione fisica si contrappone un climax ascendente della sua moralità e della sua umanità. Quello che era sembrato un rozzo cowboy drogato e bramoso di denaro, adesso svela il suo vero volto di uomo generoso, buono e fedele ai suoi ideali. Dall’altra parte il personaggio di Rayon si dimostra più fragile, non riesce a rinunciare alla droga e ai rapporti con il suo amante, soprannominato “Girasole”.

 

 

Jared Leto non è nuovo ad un ruolo di tossicodipendente, infatti viene spontaneo confrontare Rayon con Harry di Requiem for a dream, un altro grande capolavoro cinematografico, noto per la colonna sonora e la regia insolita che riesce ad introdurre lo spettatore nelle sensazioni che le sostanze stupefacenti provocano ai personaggi. Pensiamo che l’Academy Award di Jared sia pienamente meritato, perché è stato in grado di farci commuovere cogliendo ogni sfaccettatura di un animo complesso e tormentato come quello di Rayon, rifiutata dal padre per quello che è, da se stessa per quello che non è.

 

[A sinistra Jared in Requiem for a dream, a destra in Dallas buyers club]

 

L’ultimo punto su cui vorremmo focalizzare la vostra attenzione è il vero cardine del lungometraggio: l’avidità delle case farmaceutiche che, invece di pensare alla nostra salute, spesso cercano di vendere ciò che conviene ai loro guadagni. Ci ha dato da riflettere vedere, attraverso gli occhi di Ron, quanto siamo manipolati in questo mondo corrotto, non solo dall’avidità, ma anche da pregiudizi che spesso non siamo nemmeno noi a scegliere.

Non è un film che “potete vedere”, ma un film che dovete vedere.

Lost in the city of angels

Down in the comfort of strangers.

I found myself in the fire burnt hills

[dalla colonna sonora del film]