CYBERBULLISMO - Se ne parla troppo poco

20.02.2012 00:00



Quando sentiamo parlare di bullismo, ci è quasi sempre ricordato come “violenza ripetuta, spesso in contesto scolastico” ma per avere una visione chiara vanno analizzate tutte le forme di questo tipo di molestie.
Una di queste, che sta prendendo piede ogni giorno di più, è il cyberbullismo. Mai sentito parlare? Non mi stupisce. Pur essendo molto pericoloso è raro che se ne parli.
Il cyberbullismo non è altro che quel tipo di bullismo effettuato tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i cellulari, i siti web ecc.
Si può esprimere in diversi modi:
- Messaggi online violenti e/o volgari mirati a suscitare vere e proprie battaglie verbali;
- Molestie, ovvero la spedizione ripetuta di messaggi insultanti per ferire qualcuno;
- Denigrazione: il parlar male di qualcuno per danneggiare con cattiveria la sua reputazione via e-mail, chat, ecc;
- Il farsi passare per un'altra persona attraverso messaggi o il web;
- Il pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un'altra persona e quindi non rispettare la privacy;
- L’escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione;
- Cyberstalking: molestie ripetute e minacciose mirate a incutere paura.

Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico, avverte Wikipedia.
Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, l'uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie per esempio il molestatore può scegliere di mantenere l’anonimato e per la vittima è difficile risalirvi da sola. In più, essendo meno esplicito del bullismo tradizionale, spesso la vittima non riesce a capire di essere tale o a che rischi è posta e, una volta accortasene, è comunque difficile spiegare ad un adulto ciò che le sta accadendo. Inoltre l’arroganza del molestatore può essere incoraggiata dall’indebolimento delle remore etiche (ovvero spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale) e dall’ assenza di limiti spaziotemporali (il bullo può agire quando e dove vuole).
In Italia, nel 2008, in uno studio su 1047 studenti, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, è stato rilevato che il 15% degli studenti sono state vittime di cyberbullismo. Allarmante, no?


Su youtube la bomba viene gettata da zombiekiara, una comica del web, che mette da parte la sua ironia per parlare di questo importante argomento. 
Il suo video “CHE VOMITO il BULLISMO” ha riscosso molto successo e diversi utenti hanno postato un video risposta o hanno preso spunto per trattare l’argomento nel loro canale, tra questi “Silvertato”, che dice .
Zombiekiara, nel video “CHE VOMITO il BULLISMO”, parla del fatto che il cyberbullismo è un fenomeno molto poco controllato, specialmente su youtube. In particolare fa riferimento al caso di “piccolacindy00”, una bambina che, caricando video, è diventata vittima di bullismo di una youtuber diciottenne che la insultava pesantemente nei suoi video, incitandola ad eliminare il suo canale. Sulla questione, nonostante si trattasse realmente di un reato penale e ci siano state tante segnalazioni di “contenuto non appropriato”, non sono intervenute le forze dell’ordine: è stata la stessa ragazza a eliminare i propri video-minaccia.
Un caso molto simile è quello capitato a “Miss98MakeUp”, una tredicenne tanto insultata che ha deciso di chiudere il canale.
Un’altra youtuber, “missme388”, pur non essendo vittima di questo fenomeno, ha scelto di allontanarsi momentaneamente da youtube. “Troppa cattiveria sul web (…), la situazione su youtube sta degenerando”, dice.
Ma più che youtube, i mezzi principali attraverso i quali si manifesta il cyberbullismo sono i tanto amati quanto odiati social network. A partire da facebook per arrivare ad Habbo, i cyberbulli sono ovunque! E riescono ad essere cattivi come nessuno lo sarebbe mai nella vita reale. Questo succede perché, come detto sopra, attraverso la riservatezza della propria identità, proteggendosi dietro uno schermo, la loro etica morale diminuisce vertiginosamente! 

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha istituito un numero verde antibullismo 800 66 96 96, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, a cui rispondono operatori specializzati come psicologi, insegnanti e personale del Ministero.
Il numero verde è stato attivato, nel corso della campagna di comunicazione "smonta il bullo" per:
-segnalare casi;
-domandare informazioni generali;
-chiedere come comportarsi in situazioni critiche;
-ricevere sostegno.
Valutato quindi l’argomento in questione, penso che debba essere considerato tanto importante quanto il bullismo “classico”. 
Non esitate a denunciarne i casi!