Barbie nel piccolo e grande schermo: dal rifiuto al live action

09.12.2016 17:29

 

Barbie, oltre ad essere la più venduta, la più famosa e la più amata bambola del mondo, nella cultura pop è un’indubbia icona di stile. Infatti, tra tutti i lavori che ha fatto, il primo è anche quello che la contraddistingue maggiormente: Barbie è innanzitutto una fashion model. Molto spesso è stata la bambola a seguire il trend e rappresentare il gusto e l’atmosfera dei vari periodi storici, altre volte ha dettato un trend, prestandosi come modella per i maggiori stilisti (Dior, Moschino, Yves Saint Laurent, Versace e tantissimi altri).

Ma ovviamente Barbie non è solo il suo armadio griffatissimo. Sin dalla sua nascita, nel 1959, si è impegnata per essere anche un’icona di emancipazione, riflettendo di anno in anno l’immagine femminile nel cambiamento sociale, spesso precorrendo i tempi: non si è mai sposata, è stata Presidentessa degli Stati Uniti (con un preciso programma politico stilato dalla Mattel), astronauta, ambasciatrice Unicef, atleta olimpionica, soldato, supereroina, pilota di auto da corsa e il suo curriculum conta in tutto circa 150 professioni diverse. Soprattutto, ha fatto tutto questo con stile, senza mai rinunciare all’espressione estetica della sua femminilità e della sua personalità esuberante, da vera bionda.

La mia filosofia di Barbie ha fatto sì che, attraverso la bambola, la bambina potesse essere qualunque cosa desiderasse. Barbie ha sempre rappresentato il fatto che una 

donna può scegliere. Tutto è possibile.

Ruth Handler, creatrice di Barbie

In questo periodo si sta parlando tantissimo di un progetto della Sony che vede Barbie protagonista di un film live-action. Sarà un rischioso debutto per Barbie, che potrebbe danneggiare il messaggio che la bambola si propone di dare. Prima di comprenderne il motivo, ripercorriamo insieme la storia cinematografica di Barbie e i diversi modi in cui è apparsa nei nostri schermi.

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